Breve guida, in chiave poetica e in tono scherzoso, su come degustare ed apprezzare un buon bicchiere vino attraverso i cinque sensi. Da tenere in considerazione durante i nostri wine tour.
“La grande poesia, sa evocare Sensazioni, fa udire suoni, sentire profumi” – La pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio.
Leggendo questi versi è facile avvertire netti gli aromi suadenti ed avvolgenti di un buon vino.
Un buon vino si riconosce subito, a cominciare dalla elegante bottiglia e dalla raffinata etichetta, ma naturalmente è la qualità dello stesso che più conta.
Esiste un modo per descrivere il vino, uno per gustarlo e uno per farlo, ma spesso questi aspetti viaggiano su binari paralleli.
Cominciamo dalla descrizione che vede il vino come uno dei pochi esempi di sintesi tra uomo e natura, opera suprema di un complesso ed ingegnoso sistema che utilizza processi naturali a vantaggio di un obbiettivo finale che è l’uomo.
Il sistema di cui sopra è la produzione, ma risulta fuori strada chi, abbagliato dall’ambizionedi controllare tutto con tecnica e macchine, ha la presunzione di aggirare i limiti naturali imposti dall’ambiente circostante.
La conoscenza è un grande manuale che il viticoltore deve imparae a decodificare dall’ambiente che lo circonda.
Il vino buono, come una certa musica può piacere o no, ma è sempre frutto di un lavoro solitario, faticoso e creativo.
E passiamo alla degustazione del prodotto finale. Come degustare un buon vino attraverso i cinque sensi.
Il tatto
Il vino, e in particolare quello di qualità, si beve in bicchieri di cristallo, esili al tatto. Cristallo che, con la sua trasparenza, valore e purezza stimola i sensi della lingua durante la degustazione, riuscendo ad appagare vista, olfatto e gusto.
La vista
Il vino va’ coccolato, atteso e anche un po’ corteggiato, si comincia infatti dallo sguardo attento al colore che rimanda, come per incanto ad immense distese di vigneti accarezzati dal sole e dal vento
L’olfatto
Solamente dopo aver ponderato il colore, si può portare il vino al naso e aspettare che sia lui ad accarezzare l’olfatto evocando sensazioni e ricordi. Profumi dolci o fruttati, floreali o spezziati. A quel punto soltanto lo si porterà alle labbra.
Udito
Mettetela come volete, ma al vino sembrerebbe proprio mancare solamente l’udito. Gli manca la parola, si afferma talvolta davanti a qualche prodigio naturale… ma basta chiudere un attimo gli occhi e ascoltare… sentire il suono del tappo che libera finalmente i primi aromi; ascoltare il glu glu glu mentre lo si versa nel bicchiere… e poi, che cosa c’è di più terragno, naturale, materiale, inebriante e conviviale del dolce chiacchiericcio che il vino provoca e stimola?
Il gusto.
Cosa c’e di meglio di un sorso di vino che inebria il tuo palato, pervade il tuo corpo e sai che ti sedurrà perché è stato concepito con cura, con amore, con il desiderio di render felici gli intenditori, gli estimatori o i semplici curiosi.
Il mondo del vino sta cambiando e si sta diffondendo sempre di più l’abitudine di bere con moderazione. L’idea è proprio quella di promuovere la cultura del bere consapevole perché oggi è importante non la quantità, ma la qualità